mercoledì 5 dicembre 2007

L'ARCHIVIO di PIPPO

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"Veramente interessante. Anche io sono un'appassionata di storia, ma mi interessa l'epoca romana. Comunque..." e qui riprese quell'aria da maestrina che le stava a pennello "Semmai, tu sei onnivoro"

"Cosa?"




Prendete quegli scrittori che dedicano tutta la loro vita all'arte; che fluttuano perennemente nella propria condizione di profeti della parola scritta con dedizione assoluta, ascetica, quasi monastica, senza curarsi delle ristrettezze, delle dure rinunce che tutto questo porta in dote. Avete presente il quadro? Beh, Lorenzo, l'eroe di questa storia, non è nulla di tutto ciò.

Lorenzo non scrive per i Posteri, scrive perché è frustrato, scrive per infierire su sé stesso. Non ha pensieri da affidare all'Eternità ma non chiude occhio da quasi sette giorni, e allora scrive perché la sua perfida insonnia abbia un senso, perché il suo amico Helmholtz, il filosofo pizzaiolo, una notte di due anni prima gli insegnò che anche l'esperienza più nefasta ne nasconde uno. Ma per Helmholtz è facile parlare, lui ha trovato la sua dimensione. Lui è felice perché è sfuggito per miracolo ad una carriera di Direttore delle Vendite per dedicarsi alla sua pizzeria in Campo de' Fiori e alla Relatività Generale cui attinge ragionamenti paradossali (ottimi per agganciare le ragazze). In fin dei conti Helmholtz è felice, come declama a gran voce nelle sue serate alcoliche, per il semplice fatto di essere un individuo tridimensionale. Per Lorenzo, tutto deve ancora succedere. Al momento, quello che Lorenzo ha, o che crede di avere, è una cellula cerebrale dispettosa e insistente che senza nessuna avvisaglia comincia a pulsare e lo costringe a rimanere sveglio per sette giorni. Una cellula che gli parla e che vuole svelargli qualcosa, forse qualcosa di importante, qualcosa che un giorno apparirà chiaro alla luce di una luna insonne, e la sua vita cambierà per sempre. O forse è solo un'emicrania.

Scivolato fuori dalla penna nottambula di Lorenzo de` Sabini, L`Archivio di Pippo è il diario di una notte. O meglio della Notte, quella che prima o poi tutti abbiamo avuto. Quella che ci ha portato a guardarci dal di fuori, e a vedere con sconcertante chiarezza tutto quello che di ridicolo e sbagliato aleggia intorno alla nostra vita. Nella Notte di Lorenzo fluiscono ricordi e personaggi stravaganti in una danza onirica di incontri, avventure paradossali e parole smezzate, sospese, sfuggenti. E` la Notte di Petri, il cane senza nome (ma con un cognome) che accompagna Lorenzo in tutte le sue avventure. E' la notte di Janka, l`avvenente Janka, e dei i suoi glutei rotondi, per i quali Lorenzo è disposto a rischiare l'osso del collo, in un anacronistico duello contro due motociclisti. E' la notte di Erika, che ha inventato la Religione del Momento Più Intenso. E' la notte di Helmholtz, il giocatore di scacchi con pipa, Helmholtz il cavaliere del rango della cioccolata bianca, e delle sue amiche lievi e sorridenti. Ma è, soprattutto, la Notte di Lorenzo, che deve percorrere una città nel caos e raggiungere la casa di Ida, la sua fidanzata, per affacciarsi su una verità per cui si sente troppo vecchio e troppo giovane. Nelle ombre della sua Notte, Lorenzo cerca un significato e una morale per le sue vicende. Ma per i significati, si sa, bisogna avventurarsi sempre più nel profondo. E la morale? Beh, se le fiabe e le leggende di tutto il mondo ci hanno insegnato qualcosa, è che non si è mai troppo vecchi o troppo giovani per inventarsene una.

PF


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7 commenti:

giorgio pontrelli ha detto...

Ciao Paolo!
questo libro è bellissimo!
mettici qualche immagine in questo blogghe ogni tanto!
un abbraccio!
G.

Flavia ha detto...

Caro Paolo,
io l'ho comprato, l'ho letto 2 volte, ma nella mia copia ancora non compare la dedica dell'autore!!!
Spero rimedierai presto!
Baci
F.

Paolo Fazzini ha detto...

Giorgio: grazie old boy. Il sito lo riempirei di immagini se fossi capace di disegnare come te!!!

Flavia: visto che l'hai letto due volte ti faro' due dediche... Grazie!!!!
Baci!

Stefano ha detto...

Ciao Paolo!
Mica sarai tornato dai barbari!?

E appena torno a casa base voglio una copia anche io!
Per adesso però ti linko...

Anonimo ha detto...

...... ironico,buffo, sarcastico, imprevedibile...sto parlando di te o dei tuoi personaggi??? lascio a te la scelta...:) in attesa delle tue nuove creazioni sorprendenti...;)
Roberta

Marina ha detto...

Ciao Pablito,
Il tuo libro è favoloso!!!
Pippo vive situazioni che io non vivrò mai...sono troppo legata alle mie radici...ma è stato bello viverle attraverso i suoi occhi.
Mi sono anche un po' affezionata al suo modo di pensare.
Naturalmente leggerlo è stato un po' faticoso, sai dovevo farlo per due!!!! ehehhe
Comunque merito una dedica anche io, quella che ho è indirizzata al tuo cugi....
Un abbraccio, continua così!!!!
Marina

Paolo Fazzini ha detto...

Cara Marina!!!
Ci siamo visti solo due secondi 'sto Natale (più di quelli con mio cugino, nonché tuo consorte, comunque).
Grazie tante delle tue parole sul libro e puoi contarci sulla dedica!!!