lunedì 3 dicembre 2007

Caerberus, Capitolo Secondo.

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Da quando il dottore ha deciso di cambiare strategia, il venerdì è diventata la giornata delle diapositive.

Per mesi e mesi ci ha provato con le terapie tradizionali, ma le macchie di Roarsach, quegli scarabocchi simmetrici che hanno tanto successo con pazzi molto piu` furiosi di me, rimbalzavano sulla sua scrivania in una cantilena di tonfi sordi, e alla fine sono finite nel cassetto a forza di sbadigli.

E così è iniziata la sperimentazione, come la chiama il dottore.

E` bastato un commento su una cartolina, perché decidesse di sostituire gli scarabocchi simmetrici con diapositive di paesaggi costieri di cinquant’anni fa. Cosi` ora passiamo il tempo a contemplare le espressioni imbarazzate e infantili di bagnanti corpulenti e i loro improbabili pigiamoni a righe orizzontali. Tutt'intorno, euforici, i bambini si dedicano a giochi da spiaggia con palle grigio scuro e asciugamani bianchi e consumano bevande ghiacciate in enormi bicchieri di vetro.

Una famiglia ha imbandito un'enorme tavolata in riva al mare. Due uomini sulla sessantina, molto sovrappeso, giocano a carte bevendo vino da un fiasco foderato di corteccia e canapa. Tre ragazzini bisticciano fra loro, contendendosi l'ultimo trancio di pesce spada, mentre le mamme, con un sorriso duplice, cercano di calmarli.

Dietro di loro, lontano, l'orizzonte sorvola il mare espandendosi in una linea infinita, indifferente.

Senza che me ne renda conto il flusso delle visioni erompe dallo schermo e mi travolge, strappandomi al mio pomeriggio di noia rituale con la rabbia maestosa di un uragano. Rivedo lo sguardo sottile del Reverendo Vinnie brillare all'ombra di un'ombrellone di palme, ed è come se fossi di nuovo lì.

~~~

“Vediamo...”

Vinnie frugò le tasche del marsupio che aveva appeso alla sedia.

“Ecco qua. Ora posso celebrare matrimoni secondo i riti della mia chiesa”

Esibì il suo sorriso migliore e tirò fuori il suo tesserino di riconoscimento. “Reverend Vincenzo Del Vecchio, Liberated Church of The New Born Christ, State of New York”.

Rimasi a fissarlo per qualche secondo.

“Non è uno scherzo sai? E` una cosa che puoi fare anche tu. Internet. Paghi trenta dollari e ti ordinano prete. Ovviamente in Italia non ti lasciano fare nulla, ma in America puoi celebrare messe come qualsiasi altro prete: cattolico, protestante, ebreo, mussulmano o quello che ti pare”

“Ma che diavolo te ne fai?”

Vinnie parve contrariato dal tono della mia domanda e con un gesto secco mi strappò la tessera fra le mani per infilarsela nella tasca della camicia. Chiamò la cameriera per ordinare, con la mia tacita approvazione, due martini bianchi con ghiaccio, e diede un gran respiro, guardando lontano, oltre la barriera di scogli che proteggeva la battigia dalle onde del mare in burrasca.

Ci conoscevamo da una vita. Eravamo cresciuti insieme nello stesso vicinato alla periferia di Oristano: stesso asilo nido, poi compagni di scuole elementari, medie e superiori. E alla fine la vita o il destino, come diceva lui, amante dell'enfasi e delle storie di senso compiuto, ci avevano separato. Io avevo proseguito gli studi di matematica a Milano mentre lui era rimasto a casa, ad Oristano. Non si era mai abituato ai ritmi e alle regole di una tranquilla vita di provincia. Per la gente era una specie di debosciato, un fuoriuscito: sempre ai margini, mai un lavoro fisso, viveva di espedienti e, come affermava orgogliosamente, anche con un certo stile. D'estate faceva il pescatore e riforniva di frutti di mare i tre ristoranti più esclusivi della costa Salentina; d'inverno si arrangiava con iniziative imprenditoriali al limite dell'illecito, sempre badando di rimanere, anche se solo per un capello, nel lato giusto della legge. Era molto orgoglioso dei suoi successi, tutti; persino dei suoi tre film porno “La trilogia del pezzo di Legno”, che aveva girato appena diciottenne, e che gli fruttavano una discreta percentuale sulle vendite delle videocassette. Insomma, per uno spiantato, riusciva a cavarsela senza troppe rinunce.

Eppoi, nel caso, c'erano le sue donne. Tante, di tutte le età, quelle con cui fare all'amore, quelle da sfoggiare sul lungomare e quelle su cui contare quando gli affari non andavano tanto bene.

“Te la ricordi Lorenza, la figlia del gioiellere D'Ascanio? Te la devi ricordare, veniva a scuola alla Parini! Sai, è tornata. Si è laureata a Milano e adesso lavora allo studio dell'avvocato Chiaferri, quell'emerito testa di cazzo che fa pure l'assessore ai lavori pubblici. Mercoledì scorso l'ho incontrata ad una festa, tutta rivestita, davvero, se la vedi non la riconosci. Abbiamo passato insieme la serata, e dopo abbiamo fatto le tre in un localino in riva al mare a bere Cuba Libre e ricordare i vecchi tempi. Lorenza, che tipo. Dopo essersi ubriacata per bene mi ha confessato che, pensa un po': a scuola era cotta di me. Eh, gli amori segreti. Gli amori segreti mi fanno impazzire, perché non li capisco. Insomma, per farla breve, sabato scorso mi chiama e mi chiede di accompagnarla per una passeggiata sulla piana di Acaia, voleva vedere un vecchio monastero incavato nella roccia. Andiamo, mi dice, ci sono scenari meravigliosi a due passi da casa e non ci andiamo mai. Li trascuriamo solo perché non sono abbastanza lontani da dove ci annoiamo per tutta la vita.”

Vinnie mi guardò per controllare se stessi attento.

“Mi ascolti?”

Coraggio, pensai. Prosegui. Il finale lo so, ma tu prosegui.

“Ora Tu mi conosci, io non vado pazzo per la roba storica. Non sono come te, non sono uno studioso, non sono un veggente, non sono un matematico come te. I tuoi dinosauri, se vuoi saperlo, mi sembrano puttanate da bambini. Ma una cosa la so fare. So ascoltare. E dal tono di Lorenza già sapevo che avevo da aspettarmi qualcosa di più di una passeggiata turistica. C'ho l`intuito femminile, che ci devo fare, è l'unica cosa che ho ripreso da mia madre.”

“Quindi non ci siete andati al monastero.” dissi io, per riportarlo sulla retta via.

“Ma si che ci siamo andati! Ascolta: lasciamo la macchina di fronte al ristorante sul Belvedere e ci incamminiamo lungo il sentiero. Stiamo per arrivare, ma scoppia un temporale, uno di quelli buoni. Un temporale elettrico. Facciamo appena in tempo ad arrivare al monastero prima che si scateni il finimondo con tuoni e lampi, ma quando riusciamo ad aprire il portone siamo già zuppi. Ridiamo come ragazzini fino alle lacrime. Mentre ridiamo io inizio ad accarezzarla. Poi a baciarla. Poi a spogliarla. Lei mi lascia fare, non mi aiuta con i vestiti ma mi facilita con piccoli movimenti delle spalle, delle braccia, delle anche, del collo. Mi lascia fare.”

“Quando manca? Io alle due devo andare!”

“E smettila! Ti sto raccontando una cosa importante!”

Di storie come quella ne avevo sentite proprio tante. Lunghe, dettagliate, torbide. Una volta Vinnie mi raccontò che all'età di undici anni si era fatto la cugina, di due anni più vecchia di lui, e di dieci più intelligente, un'allegra mattinata domenicale di ritorno dalla messa. Il sesso gli piaceva, al Reverendo Vinnie, con tutto il suo bagaglio di desideri curiosi e inconfessabili. Per certe cose, diceva lui, bisogna guardare ai fatti; e il fatto era che Vincenzo, Vinnie per gli amici, era un maniaco sessuale di provata serietà, con una sua, speciale, deontologia professionale: accettava con serenità qualsiasi pulsione che gli arrivasse dal di sotto, anche la più strana, anche quella per la cugina o, se fosse stato possibile, perfino per sua sorella; preso al momento giusto, non avrebbe avuto alcun problema a servirle entrambe, senonché una si era trasferita oltreoceano mentre l'altra, la suora, sua sorella la Sorella, beh, per Vinnie quella era così brutta e stupida che solo gesucristo se l'era potuta prendere.

“I dettagli questa volta sono importanti. Non essere frettoloso, devi capire l`atmosfera. Tutto perfetto, la penombra, fuori il vento che fischia, lei che mi lascia fare. Le icone del monastero tutt'intorno sembra che ci sorridono, ci promettono protezione; i beati e i putti ci guardano; i beati, beatamente; i putti, puttamente. Ma all'improvviso, Bang! Un fulmine entra dalla finestra e colpisce la statua della Madonna, che esplode in mille pezzi. Che fracasso! Pensa, da quella volta non ci sento bene all'orecchio sinistro. E anche Lorenza si spaventa. Anzi è terrorizzata, piange, singhiozza, balbetta qualche preghiera. Quando cerco di calmarla, mi pianta addosso due occhi da pazza: “E` stata la Madonna! La Madonna ci ha protetto col suo corpo, ci ha protetto dal fulmine che ci avrebbe ammazzati. O Madonna mia grazie!”.”

Vinnie si prese un attimo prima di dirmi la morale della storia. Andava pazzo per le storie con morale lui, che poteva farci.

“Fu lì che ebbi l'illuminazione. Guardavo Lorenza, poi guardavo la testa della madonna che dondolava sul pavimento, con i suoi occhi di vetro, poi tornavo a guardare Lorenza e poi di nuovo la madonna. Quello fu il momento esatto dell'illuminazione. Il giorno dopo mi sono fatto Reverendo.”

Il Reverendo Vinnie diede un'altra sorsata, aveva finalmente finito con la sua storia. Di lì a sei mesi si sarebbe comprato la sua prima Mercedes. Di lì ad otto mesi avrebbe affittato una suite al Caprice, l'albergo più esclusivo di tutta la costa salentina. Di ad un anno sarebbe finito in galera per abuso della credulità popolare, insieme ad un'altra mezza dozzina di capi d'accusa collegati. Lui è uno di quelli che nella vita hanno una sola grande idea, e attorno a quella devono, devono costruire il loro futuro. Per loro la normalità, quella dell'impiego pubblico e delle quaranta ore settimali non è un'alternativa. Il reverendo Vinnie non aveva scelta, e lo sapeva.

Subito dopo aver vuotato il suo bicchiere, si decise a parlare chiaro.

“Questa è terra bruciata. Terra maledetta. Qua il nuovo millennio non è mai arrivato e non arriverà mai. L'era della comunicazione la chiamano, questa. Ma qui non la vedranno mai. Hai visto Lorenza? Una laureata, una ragazza intelligente, colta, di buona famiglia. Un fulmine ed è pronta a correre dal santone o dal prete per confessare, molla tutto per la promessa che alla fine tutto andrà bene. Sai chi è che fa i soldi a questo mondo? Addolorata, quella vecchiaccia che fa gli esorcismi con le patate bollenti. Cristo: pure mia zia la chiama, se il mal di testa le dura più di due giorni. Non va dal dottore, va da lei. E Il Don Basito? Lui ha una villa sopra il belvedere. L`hai mai visto? Quel santone di TV Sole, quel coglione incravattato, con gli occhiali da sole, con la faccia da assicuratore che dà consigli d'amore e malocchierie per telefono.”

“Vinnie” Interruppi, alzando la mano in un istintivo gesto di difesa.

“Va bene. Concordo. E` uno schifo. Ma io cosa c'entro con queste storie di maghi e di madonne? Perché le racconti proprio a me? “

Mi parve di scorgere della paura nel suo nuovo sguardo da reverendo. O forse era diffidenza. “ A cosa ti servo io?”.

“Lo so, lo so” Rispose lui, dopo averci pensato su. “A te interessa solo la matematica. E i dinosauri. Cristo: I dinosauri. Giuro se non ti trovi un hobby più rispettabile comincerò ad evitarti in pubblico. Non mi farò più vedere in giro con te. Cosa altro ti interessa? Gli scacchi, vero?”

Vinnie accostò la sua sedia alla mia e abbassò il tono della voce. Il suoi occhi predatori spazzavano lo spazio davanti al bar.

“Ma senti un po' me ora, io ho pensato a tutto. Mi serve uno di cui mi possa fidare come di un fratello e che abbia mano con l'elettronica e i microcircuiti. E' tutto deciso, tutto organizzato. La prossima festa del santo patrono, la Madonna di Ripa comincerà a piangere lacrime e sangue. Verrà scoperta da Pieraldo, il campanaro, appena prima della messa serale delle sette e un quarto. Lo conosci che tipo è, racconta sempre al prete i suoi sogni, dice che sono premonitori. Dice che in sogno parla alla moglie morta vent'anni fa. Ora, grazie ai suoi sogni la vita del nostro paesotto cambierà completamente”

Avrei voluto obbiettare qualcosa subito, ma lui me lo impedì stringendomi l'avambraccio con tutte e due le mani.

“Dopo circa un mese cominceranno i pellegrinaggi; da tutta Italia le associazioni cominceranno ad organizzare gite e autobus, viaggi di massa. Il paese scoppierà di signorone ingioiellate disposte a pagare una fortuna per vedere il miracolo dalle prime file. Tutti gli alberghi saranno pieni, i ristoranti faranno affari d`oro, pure gli ambulanti si riempiranno le tasche. Ho fatto i conti: un paio di migliaia a testa tra viaggio permanenza e visita guidata, per una sbirciata nel mondo dell'aldilà. Che te ne pare dello slogan?”

Fece una pausa e io ne approfittai per scuotermi di dosso lo stato di torpore attonito in cui le sue chiacchiere mi avevano gettato.

“E' uno scherzo.”

“E' tutto organizzato. Te l'ho detto. Tutto comincia il mese prossimo”

“Il mese prossimo” Riflettei, ancora incredulo “Signore ingioiellate e spendaccione. E scommetto che a incassare ci sarai tu. Vero?”

“Ci saremo noi. E pochi altri che finanziano tutta la faccenda. I nomi degli altri te li dirò a tempo debito, ma è gente grossa, importante. Nomi che fanno impressione.”

Lo guardai per vedere se il suo volto esprimeva ancora quel senso di paura che credevo di aver trovato nel suo sorriso forzato di qualche attimo prima. Ma Vinnie sembrava in pace con sé stesso, ora. Era partito e nessuno lo avrebbe fermato. Avrei voluto chiedere altre spiegazioni ma lui tutto d'un tratto sembrava ansioso di chiudere la nostra conversazione. Cominciò a frugarsi le tasche in cerca delle chiavi della vespa.

“Non devi rispondere oggi, ci mancherebbe. Pensaci sopra, non chiedo altro. E quando ti sei fatto un'idea, telefona. E chiamami lo stesso anche se decidi di no. Ce ne andiamo a cena in un agriturismo che ho scoperto da poco. In ogni caso, mi raccomando, non farne parola con nessuno. C'è gente grossa in questa faccenda. Gente grossa e permalosa”

Finito il suo sermone il Reverendo Vinnie si alzò, mi strizzò l'occhio e fece per andarsene.

Non feci mai quella telefonata. Nemmeno per dirgli di no e nemmeno per salutarlo quando partii per Milano.

La storia della madonna di Ripa finì con il Reverendo Vinnie dentro per un anno e mezzo, l'unico a pagare di persona, mentre il campanaro Pieraldo non accettò mai il fatto di essersi trovato in mezzo ad una montatura colossale. Continuò a predicare il suo messaggio di verità e giustizia anche dopo che i carabinieri trovarono il chip che faceva piangere la madonna. Quando intervennero la storia stava già zoppicando da settimane. Il sangue delle lacrime si era coagulato nella fessura della palpebra sinistra così che la povera Madonna riusciva a piangere la sua disperazione per i destini del mondo solo con un occhio.

Vinnie si era già voltato e stava per inforcare la vespa, quando lo richiamai.

“Tu sei pazzo. Non verranno solo le signore ingioiellate coi i rosari e i contanti sotto il materasso. Verranno tutti. Se la cosa funziona, verranno vecchi, ragazzini, cantanti, ministri, alti prelati”

“E noi accoglieremo tutti”

“Irromperanno in paese. Un'orda di disperati. Curiosi e annoiati in cerca di risposte.”

“Chi verrà avrà già fatto la sua scelta, avrà già deciso in quale mondo vuole vivere. Noi non aggiungeremo nulla. Racconteremo loro quello che sanno. Daremo loro quello che hanno.”

“I malati, Vinnie. Verranno anche i malati.”

“E qualcuno guarirà pure”.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Questo racconto è davvero curioso...come te!
Non immagino come possa continuare ma confida nella tua "cellula" e vai avanti.

E' sempre un piacere leggerti ;-)